In Italia il concetto di Mediazione approda nel 1987 per la prima volta con la costituzione dell’Associazione GeA (Genitori Ancora) a Milano, la cui finalità consiste proprio nella diffusione della cultura della Mediazione.
Tuttavia bisogna aspettare due importanti eventi prima di avere un chiaro riferimento alla mediazione:

  • promulgazione nel 1989 della Convenzione Universale sui diritti dell’infanzia da parte delle Nazioni Unite che sancisce il fanciullo come soggetto di diritto.

  • promulgazione della legge 54/2006, che recepisce la Convenzione e nella quale si passa dal concetto di potestà genitoriale a bigenitorialità. Si fa anche riferimento per la prima volta a figure esterne in grado di aiutare la coppia. La stessa AEMeF, nata nel 2003, in quel momento opera già da tre anni nel campo della Mediazione Familiare.

Ciò che ancora manca è una definizione chiara della figura del Mediatore: il fervore che si sviluppa intorno a questa attività porta spesso ad improvvisarsi con il concreto rischio di peggiorare delle situazioni di conflitto invece che mitigarle.

Nel 2013 due leggi imprimono alla Mediazione Familiare una notevole accelerazione verso il suo riconoscimento ufficiale.

  1. La prima è la legge 4/2013 che costituisce la normativa di riferimento in materia di ‘professioni non organizzate in ordini o collegi’, chiamate anche ‘professioni associative’ e che prevede, appunto, la possibilità di formare associazioni senza vincolo di rappresentanza esclusiva (ovvero ne posso esistere più di una per ogni professione) di natura privatistica per le professioni senza albo.
    Questa legge permette quindi di esercitare una attività anche in autoregolamentazione se in conformità con la normativa tecnica UNI (direttiva 98/34/CE).
    Per effetto della stessa legge l’AEMeF si costituisce immediatamente come Associazione Professionale. Inoltre l’AEMeF ed altre Associazioni di Mediazione, unitamente agli Ordini di Avvocati, Psicologi ed altre rappresentanze, avviano immediatamente i lavori del tavolo tecnico UNI per poter definire la norma di riferimento per la professione di Mediazione. Il 30 Agosto 2016 la norma UNI 11644:2016 entra ufficialmente a far parte del corpo normativo nazionale.

  2. La seconda è il Decreto Legislativo 154/2013 in materia di filiazione ove più articoli vanno a correggere gli articoli della precedente legge 54/2006. Le correzioni più importanti riguardano la sostituzione del termine “potestà” con “responsabilità genitoriale”. Questo passaggio sancisce definitivamente che ogni figlio ha il diritto di poter godere di entrambi i genitori i quali hanno entrambi il dovere di assistenza, istruzione e cura.

Quindi dal 30 Agosto 2016 il Mediatore Familiare è un Professionista: quali sono i riferimenti normativi? E quali i requisiti per poterlo diventare?

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